Riparazione di un sellino da attacchi
La mia ultima matassa, dipanata ieri pomeriggio:
Ho iniziato separando la parte superiore, con il telaio e gli anelli passaredini, dal cuscino. Sono cuciti assieme come il seggio e il cuscino di una sella e il filo era alquanto danneggiato già in partenza. In alcuni punti si intravedeva già il telaio di ferro, tanto il filo originale era deteriorato.
Non so quale sia la media degli articoli in commercio, ma questo è un bell'oggetto di di fattura artigianale.
Dopo aver svitato i dadi degli anelli e del "sellino" in ottone (come diavolo lo chiamereste altrimenti??), ho separato il ferro dal cuoio...
...quindi ho sfilato anche le parti in ottone.
Finalmente sono riuscito a scucire il passante strappato. "Oggetto artigianale ma comunque cucito a macchina", osservo spocchioso.
Io adoro le cuciture a macchina, o meglio, le odio ma mi diverto un sacco a disfarle: tiri un filo et voilà... Con le cuciture a mano, per fortuna o purtroppo, non è così semplice.
Sulla base delle misure del passante strappato ne ho rifatto uno, come al solito in cuoietto Sedgwick. E no, ancora una volta, non sono daltonico. A volte serve fede...
Prima di ricucire il passante in cuoio e dopo aver accuratamente rimosso i vecchi fili di cucitura, ho ricucito i due passanti d'ottone. Uno era proprio stato strappato via, l'altro si era semplicemente scucito col tempo e con l'usura, ma era ancora nella sua sede. Per ricucirli ho sostituito il filo di lino originale con robusta treccia in polipropilene da 1 mm.
Poi ho iniziato a cucire il passante. Ovviamente a mano, ovviamente recuperando tutti i buchi della vecchia cucitura a macchina. Intanto che c'ero ho anche raddrizzato le due linee di cucitura parallele, che prima erano un po' oscillanti... è il bello di cucire a mano, decidi tu dove entri e dove esci e variando l'inclinazione della lesina hai davvero il pieno controllo del risultato.
Alcune ore e diverse centinaia di colpi di lesina dopo, questo è il risultato. Ora non resta che riassemblare il tutto...
...iniziando dagli ottoni. Per fare i fori ho usato la mia "Classica" utilizzata a rovescio con la mazzetta di plastica, poi ho allargato i fori sul cuoietto con il coltellino, quello col manico rosso che si intravede qua e là nelle foto.
Ecco la parte superiore rimontata e serrata. Successivamente ho riattaccato il cuscino, usando la miglior lesina curva al mondo, la C.S. Osborne forgiata. Niente foto di questa fase, in quanto è stata un'ora e mezza di intensa meditazione... ovviamente non ho aggiunto alcun foro ai preesistenti e ho ricucito tutto con un'unica cucitura, in doppia treccia di polipropilene. Circa 3 metri di filo totali.
Come al solito, miracolo dei miracoli, l'olio per cuoio guarisce ogni daltonismo.
Alcune ore, tempo che l'olio venga assorbito e si distribuisca uniformemente, e il nuovo diventa davvero molto simile all'originale.
Durata totale dell'intervento 7 ore durante le quali ci sono stati un Earl Grey di Taylors of Harrogate, alcuni biscotti con le gocce di cioccolato Coop e il Rosenkavalier di Strauss in diretta da Firenze.
Alle 22 passate sono finalmente andato a cena. Intenso ma molto istruttivo. E io che volevo iniziare un pettorale...
Non sono molto pratico di finimenti da attacchi e non sono stato istruito dal richiedente, ma direi che si tratti di un sellino da attacchi con il passante della dorsiera (? per favore correggetemi se scrivo idiozie!) strappato.
Ho iniziato separando la parte superiore, con il telaio e gli anelli passaredini, dal cuscino. Sono cuciti assieme come il seggio e il cuscino di una sella e il filo era alquanto danneggiato già in partenza. In alcuni punti si intravedeva già il telaio di ferro, tanto il filo originale era deteriorato.
Non so quale sia la media degli articoli in commercio, ma questo è un bell'oggetto di di fattura artigianale.
Dopo aver svitato i dadi degli anelli e del "sellino" in ottone (come diavolo lo chiamereste altrimenti??), ho separato il ferro dal cuoio...
...quindi ho sfilato anche le parti in ottone.
Finalmente sono riuscito a scucire il passante strappato. "Oggetto artigianale ma comunque cucito a macchina", osservo spocchioso.
Io adoro le cuciture a macchina, o meglio, le odio ma mi diverto un sacco a disfarle: tiri un filo et voilà... Con le cuciture a mano, per fortuna o purtroppo, non è così semplice.
Sulla base delle misure del passante strappato ne ho rifatto uno, come al solito in cuoietto Sedgwick. E no, ancora una volta, non sono daltonico. A volte serve fede...
Prima di ricucire il passante in cuoio e dopo aver accuratamente rimosso i vecchi fili di cucitura, ho ricucito i due passanti d'ottone. Uno era proprio stato strappato via, l'altro si era semplicemente scucito col tempo e con l'usura, ma era ancora nella sua sede. Per ricucirli ho sostituito il filo di lino originale con robusta treccia in polipropilene da 1 mm.
Poi ho iniziato a cucire il passante. Ovviamente a mano, ovviamente recuperando tutti i buchi della vecchia cucitura a macchina. Intanto che c'ero ho anche raddrizzato le due linee di cucitura parallele, che prima erano un po' oscillanti... è il bello di cucire a mano, decidi tu dove entri e dove esci e variando l'inclinazione della lesina hai davvero il pieno controllo del risultato.
Alcune ore e diverse centinaia di colpi di lesina dopo, questo è il risultato. Ora non resta che riassemblare il tutto...
...iniziando dagli ottoni. Per fare i fori ho usato la mia "Classica" utilizzata a rovescio con la mazzetta di plastica, poi ho allargato i fori sul cuoietto con il coltellino, quello col manico rosso che si intravede qua e là nelle foto.
Ecco la parte superiore rimontata e serrata. Successivamente ho riattaccato il cuscino, usando la miglior lesina curva al mondo, la C.S. Osborne forgiata. Niente foto di questa fase, in quanto è stata un'ora e mezza di intensa meditazione... ovviamente non ho aggiunto alcun foro ai preesistenti e ho ricucito tutto con un'unica cucitura, in doppia treccia di polipropilene. Circa 3 metri di filo totali.
Come al solito, miracolo dei miracoli, l'olio per cuoio guarisce ogni daltonismo.
Alcune ore, tempo che l'olio venga assorbito e si distribuisca uniformemente, e il nuovo diventa davvero molto simile all'originale.
Durata totale dell'intervento 7 ore durante le quali ci sono stati un Earl Grey di Taylors of Harrogate, alcuni biscotti con le gocce di cioccolato Coop e il Rosenkavalier di Strauss in diretta da Firenze.
Alle 22 passate sono finalmente andato a cena. Intenso ma molto istruttivo. E io che volevo iniziare un pettorale...